Orto, il ristorante vegetariano che tanto vorrei a Milano
30 NOVEMBRE 2016
Se pensate a Roma e alla sua cucina, cosa vi viene in mente? Carbonara, cacio e pepe, pollo alla cacciatora. Chi penserebbe mai di andare a Roma e scegliere un ristorante vegetariano per cena? Pochi, forse quasi nessuno. Da milanese, ormai acquisita, mi sono chiesta spesso se in città ci fossero dei posti "alla Milano" dove l'offerta proponesse cucina naturale o vegetariana. Milano pullula di ristoranti e gastronomie vegetariane e vegan, l'offerta è altissima e ve ne parlerò molto presto. Come ben sapete, capito spesso a Roma e chi mi segue ormai da tanto tempo saprà anche quale è il mio ristorante preferito: Porto Fish & Chips dove mi sento a casa, merito di Davide Buccioni che è il padrone di casa perfetto (anche se mi appella ancora come "la milanese"). Un paio di mesi fa, proprio durante una cena da Porto, Davide ci stava raccontando la sua nuova idea imprenditoriale, aprire un ristorante vegetariano a Roma. Dopo Quarto Burger & Drinks e Porto Fish & Chips, famosissimi in zona Prati, una nuova sfida, un ristorante a due passi da Piazza Cavour, in via Gioacchino Belli 142, che non poteva che chiamarsi Orto.
Il ristorante, gestito direttamente da Laura compagna di Davide e co-proprietaria dei locali, è aperto tutti i giorni, sia a pranzo che a cena. A pranzo viene offerta anche la formula "buffet", 9 euro acqua compresa, oppure le proposte che trovate sulla carta. Vi segnalo anche la soluzione brunch vegetariano, offerta dal locale ogni weekend, 15 euro acqua compresa, dove potrete scegliere fra un'infinità di proposte vegetariane sfiziose, senza sentirvi troppo in colpa.Il locale si presenta come un open space spazioso di 200 metri quadri che ospita circa 80 coperti. L'arredamento si ispira alla natura, il cingolato di un trattore sorregge il bancone e vetrine e pareti vengono arredate con irroratori verde rame, mentre ferro battuto e legno decorano i muri.
Orto punta su una cucina semplice ma gustosa, i piatti sono preparati con ingredienti provenienti da agricoltura biologica. L'olio extra vergine d'oliva è certificato bio proveniente dall'azienda agricola Vivai (Lecce); il pane è fatto esclusivamente con farine vegetali dal Panificio Bonci e frutta e verdura sono certificate bio e provengono dalla società biologica 2006.
La filosofia e il concept di ristorazione del locale sono identici a quelle di Quarto e Porto: si offrono piatti saporiti, porzioni molto sostanziose e prezzi contenuti. Fidatevi, è impossibile uscire dai locali di Davide insoddisfatti e affamati.
Va specificata una cosa. Il locale soddisfa anche le aspettative di chi non sposa la filosofia vegetariana: le proposte sono talmente sfiziose e ricche di sapore che è impossibile non innamorarsene.
Il menù, infatti, è ricchissimo. Starters, primi, fra i quali troviamo i classici della cucina romana rivisitati in chiave vegetariana, secondi appetitosi declinati in chiave veg e una selezione di dolci da far girar la testa.
Amante dell'avocado, non potevo non provare la tartare che mixa in modo delicato avocado e asparagi, adagiati su un letto di scamorza affumicata. Abbiamo continuato con un primo, la cacio e pepe con crema di carciofi e scaglie di carciofo fritto e per me un secondo, il famoso polpettone "Zia Maria", con broccoli, cavolfiore, peperoni e pan grattato condito con sugo fatto in casa e accompagnato da patate al rosmarino e cipolla di Tropea.
Tartare avocado e asparagi su letto di scamorza |
Polpettone zia Maria |
Cacio e pepe con carciofi |
Arrivata alla fine del mio grande e colorato piatto, ero davvero sazia. Daniele, non pago della cena sostanziosa, ha concluso in bellezza con un tiramisù. Una cena gustosa e sana, da leccarsi i baffi. Vi confermo che i prezzi sono davvero contenuti, quasi tutti i piatti costano 10 euro. Dove lo trovate un posto così? a Milano, NO DI SICURO. Ho chiesto tantissime volte a Davide di esportare la sua filosofia e i suoi locali anche a Milano, credo che gran parte dei ristoranti "fighetti", ingiustificatamente costosi, avrebbero di che tremare. Come si dice a Milano, Davide "fa brutto" ( e non solo perché è un ex pugile).
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